"Le immagini raccolte nei nostri album o magari quelle conservate con affettuosa cura nei nostri portafogli sono innanzi tutt straordinari oggetti concettuali: ci ricordano esperienze passate, annullano il tempo e attivano la memoria, sono presenze in assenza di persone care. Nessuno penserebbe mai di criticarle perché formalmente sbagliate dal momento che a tutti è chiaro come il loro valore si esprima su tutt'altro livello. [...] C'è poi la questione della scrittura che, un uno spazio a parte, quasi una sorta di didascalia, accompagnava il più delle volte le immagini. Una scrittura anch'essa banale, nei significanti come nei significati, magari anche frustante perché incapace di "spiegare" fino in fondo quanto presentato dalle fotografie."
Capitolo 16, "L'arte come fotografia: ricerche degli anni settanta", p.174-175. Marra, Claudio. Fotografia e pittura nel Novecento. Bruno Mondadori. 2000.
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